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La beffa dei rifiuti a Orta Nova, cittadini pagheranno il doppio della tassa. Sfiorata rissa in Comune

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tari orta nova

Non c’è chiarezza su nulla, se non nel fatto che gli ortesi dovranno pagare il doppio della tassa sui rifiuti, la Tari. Deve essere per questo che alla fine dell’incontro di ieri, in aula consiliare, si è sfiorata la rissa (arginata soltanto dall’intervento delle forze dell’ordine). L’amministrazione guidata dal sindaco Dino Tarantino aveva giustificato l’aggravio di circa 900mila euro per l’attivazione della raccolta differenziata porta a porta. Il sindaco di Cerignola e presidente del consorzio FG/4, Franco Metta, e il direttore Michele Centola, hanno invece prospettato uno scenario completamente diverso. Ad essere “compensato”, infatti, dovrà essere il gap tra il costo del personale (900mila euro) e la spesa del Comune (570mila euro). Oltre al buco di quasi 600mila euro. Inoltre, all’orizzonte ci sono investimenti – pianificati nel prossimo biennio – che dovranno essere “per forza realizzati per ottimizzare il servizio”. “Il servizio non si può più dare a queste condizioni, bisogna pagare la cifra adeguata, visto che Sia (società che si occupa della gestione integrata dei rifiuti per il bacino, NdR) costa 1 milione di euro al mese”, ha dichiarato Metta, esplicando l’ennesimo motivo dell’aumento concordato: evitare il fallimento della arl che al momento conta 260 dipendenti.

Al momento, paga solo Orta Nova

A Cerignola si sono impegnati ad “allargare la base dei contribuenti”, evitando così di pesare maggiormente su chi paga già. Stanare gli evasori, dunque, per adeguarsi al costo del servizio. Nel comune principale dei Cinque Reali Siti (unico a rispondere presente in tempi record) hanno deciso di tartassare i cittadini. “Era l’unica cosa possibile”, ha chiosato l’assessore alle Politiche ambientali e vicesindaco Laura Spinelli, senza spiegare tuttavia le alternative analizzate. Fatto sta che la parte restante dei comuni del consorzio, per il momento ha deciso di attuare un atteggiamento pilatesco. “L’amministrazione ci ha preso in giro finora – ha dichiarato il consigliere di minoranza Iaia Calvio (Pd) -, perché ci ha riferito di presunti servizi aggiuntivi, a cominciare dalla differenziata, senza dirci che invece dobbiamo pagare di più per i debiti”. Il balletto di cifre sui costi effettivi del servizio è stato sottolineato dagli altri consiglieri, che hanno sollevato anche la questione delle “4-6 assunzioni che dovranno essere effettuate”. Su quest’ultimo punto, tuttavia, Metta è stato perentorio: “Non ci saranno nuove assunzioni, sarà il personale già in servizio ad occuparsi delle nuove necessità di raccolta”.

C’è il “progetto strategico” ma non c’è trasparenza

“Vogliamo trasparenza, non potete imporci il pagamento di tasse aggiuntive senza farci capire niente”. I cittadini, infuriati, hanno fatto sentire la propria voce, riuscendo a malapena a contenere la rabbia. Nessuno, infatti, prima dell’incontro di ieri ha pensato bene di informarli su ciò che si sapeva da diverso tempo, non fosse altro per la presenza dei sindaci alle assemblee del consorzio. Davvero i debiti, la situazione creditoria di 8 milioni di euro (soldi che i comuni devono ancora versare), la differenza tra il costi del personale e del servizio, erano sconosciuti all’amministrazione? “Avremo anni difficili nel 2016 e nel 2017 ma dopo potremmo cominciare a produrre ricchezza con i rifiuti”, ha commentato Metta. “Quando si potrà cominciare a produrre gas metano e gasolio, e la differenziata arriverà a livelli ottimali, la società sarà in attivo e si potranno fare assunzioni e ridurre le tasse”. Entro un anno, come riferito dai tecnici, dovrà vedere la luce il nuovo impianto di biostabilizzazione. Poi sarà la volta del potenziamento dell’impianto di compostaggio e della differenziata. Anche su queste proiettive di sviluppo resta un dubbio: dove si andrà a conferire dopo l’esaurimento del V lotto della discarica in località Forcone Cafiero? Altrove, con costi aggiuntivi per i cittadini. Centola ha escluso Deliceto. Sul tavolo, per ora, ci sono solo ipotesi. Le stesse che circolano nella testa dei contribuenti, ora più che mai indispettiti perché qualcuno ha pensato (male) di toccargli il portafogli senza alcuna chiarezza sulla strada da intraprendere su un tema particolarmente sensibile com’è quello dell’ambiente.


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