“Chiediamo scusa alla città intera, non vogliamo arrecare ulteriori disagi ma quello che sta succedendo in SIA srl merita l’attenzione di tutti”. Così i sindacati di CGIL, CISL e Fiadel motivano lo “stato di agitazione” dei dipendenti della società in house che da ieri mattina ha cessato le attività di raccolta e pulizia delle città che appartengono al Consorzio di Igiene Ambientale Fg4.
Segnalati forti disguidi anche nelle altre città che compongono le Aro, in particolar modo ad Orta Nova e Trinitapoli, che per rimettere in sesto la città si è affidata temporaneamente ad un’altra società. Ieri, ad esempio, a conclusione del mercato settimanale di Cerignola, nessun mezzo si è occupato del ripristino della zona Fornaci. Anche nel resto della città, tra l’altro, la situazione non migliora ed in alcune zone vi sono stati dei piccoli roghi.
Questa volta gli stipendi ai dipendenti ci sono, ma a mancare sono i servizi di manutenzione ai mezzi, ormai obsoleti e in parte danneggiati dall’usura del tempo. “La settimana scorsa un dipendente di tasca propria ha fatto il pieno ad un camion”, informano i lavoratori che nel pomeriggio si sono riuniti presso la sede di contrada Forcone Cafiero. Lamentano, oltretutto, la mancata consegna dei DPI, ossia i dispositivi di sicurezza sul lavoro; ma soprattutto non ci sono rassicurazioni sul futuro dell’azienda, e questo è un problema enorme se si considera che all’interno di SIA ci lavorano circa 300 dipendenti. Una bomba sociale ad orologeria.
Annualmente vengono erogate 20 mila ore di straordinario, “mentre ci sono oltre 100 lavoratori con contratto part-time”, annotano i sindacalisti, “ma non si sa perché si preferisce spendere di più pur di non portare il loro contratto in regime full time”. Non si ha traccia di un piano industriale e, ancora peggio, non si capisce quale sia la tempistica per la costruzione del VI lotto di discarica, visto che il provvedimento – bloccato per ragioni politica prima e ora in attesa di finanziamenti- potrebbe riportare ossigeno ad una società che vanta crediti non incassati per circa 10 milioni di euro. Ma non incassando ciò che le è dovuto, SIA non ha liquidità né per conferire i rifiuti a Grottaglie (il debito con la nuova discarica ammonterebbe già a 1 milione di euro) e né per pagare i fornitori. Sono queste le recriminazione dei sindacati, che in più segnalano anomali comportamenti all’interno dell’azienda: “Nel comparto raccolta differenziata lavora personale non autorizzato ed esterno alla società, non sappiamo chi siano. Si preferisce prendere dall’esterno e poi ci si dice che non ci sono soldi”, accusano i sindacati che con una missiva hanno chiesto audizione ai sindaci del consorzio, al Prefetto di Foggia e al Cda.
Anche il management è sotto tiro delle tre sigle sindacali: “Abbiamo chiesto e sollecitato invano un incontro con la dirigenza. Chiediamo dunque che vengano rimossi i vertici della società a partire dall’amministratore delegato Nicola Iungo. Qual è il progetto? Portare Sia al fallimento? Siamo stanchi di essere presi in giro”. Se in sette giorni non si darà vita ad un tavolo tecnico, i lavoratori si metteranno in barricata.
Trinitapoli corre ai ripari, non senza polemiche. Il sindaco Francesco Di Feo con apposita ordinanza affida la raccolta alla Ris srl addebitando i costi dell’operazione a SIA srl: “Abbiamo il dovere verso i nostri cittadini – fa sapere idi Feo – di efficientare il servizio, di evitare che i rifiuti possano restare per le strade. Ed è quello che stiamo facendo, anche ricorrendo in modo temporaneo ad altre soluzioni. Quando siamo stati chiamati al capezzale della Sia, abbiamo fatto l’impossibile per salvare l’azienda. Ma se questi sono i risultati, dobbiamo riflettere in prospettiva futura. Come negli altri 9 Comuni del Consorzio Fg 4, paghiamo a Sia una quota considerevole ed esigiamo rispetto ed efficienza”.
La settimana scorsa i sindaci della BAT che compongono il Consorzio (San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia), insieme al comune di Orta Nova, hanno incontrato il commissario dell’agenzia regionale dei rifiuti, Gianfranco Grandaliano, per parlare dell’insostenibile situazione interna all’azienda partecipata e di un servizio che non rispetterebbe gli standard e gli investimenti iniettati nei bilanci Sia.
È bastato questo per far gridare il sindaco di Cerignola, Franco Metta al complotto. Ieri, durante il consiglio comunale sul rendiconto di gestione, il sindaco di Cerignola e presidente del consorzio ha tuonato: “SIA srl è sotto attacco di Gianfranco Grandaliano, è una decisione presa nei giorni scorsi: vogliono far fallire SIA per subentrare con Amiu Puglia. Siamo sotto attacco”.
La ricostruzione è stata bollata dalla regione come “fantasia” del sindaco civico, che starebbe provando a spostare l’attenzione sulle effettive responsabilità del tracollo dell’azienda.