Un arsenale tra fucili, pistole e munizioni, ma anche un tesoro costituito da reperti archeologici di ingente valore risalenti tra il VII e il IV secolo a.C. È quanto scoperto dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Foggia e Orta Nova, nel corso di una perquisizione effettuata in Contrada Cavallerizza di Ordona presso il podere di Angelo Cordisco, classe '64, tratto in arresto per il reato di detenzione illegale di armi e munizioni, ricettazione, violazione in materia di ricerche archeologiche e illecito impossessamento di beni culturali. Occultati all’interno di un veicolo dismesso e ben nascoste con dei teli, vi erano infatti un fucile semiautomatico calibro 12 con canna mozza, risultato oggetto di furto in abitazione perpetrato a Carapelle a fine 2014, due fucili monocanna e una doppietta con matricola abrasa e relativo munizionamento costituito da circa un centinaio di cartucce di vario calibro. Nel corso della perquisizione sono state rinvenute, all’interno di una cella frigorifera dismessa, una pistola a tamburo Smith & Wesson cal. 357 Magnum con relativo munizionamento per un totale di duecento proiettili, e altre quattro pistole a salve prive di tappo rosso. Le armi saranno inviate al RIS per accertamenti sulla provenienza e su un loro eventuale utilizzo in azioni delittuose. Oltre alle armi e alle munizioni, i carabinieri hanno rinvenuto una collezione di reperti archeologici di ingente valore. Rinvenuti, infatti, avvolti in fogli di giornale e in cartoni, presumibilmente già pronti per essere spediti e venduti sul mercato nero, 65 vasi di varie forme, ceramiche, olpi, oinochoi, brocche, pendenti in avorio, ceramica e bronzo, vari monili in bronzo tra cui fibule, armille, e anelli, e 34 pesi per telaio, tutto materiale archeologico proveniente da scavi clandestini di diversa epoca e di interesse storico artistico.
I beni, già visionati da personale della Soprintendenza Archeologica della Puglia, sono da collocare in un periodo storico dal VII al IV secolo a.C., e sono provenienti da contesti tombali della civiltà dauna. Tutto il materiale sequestrato verrà debitamente catalogato, fotografato e repertato da personale specializzato della Soprintendenza Archeologica della Puglia per poi essere esposto in un museo. L’arrestato è ora nel carcere di Foggia.