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Orta Nova, chiuse indagini su Ballatore: “Disegno criminoso, usava timbri contraffatti delle Poste”

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comune ballatore

Chiuse le indagini sul caso di Chiaffredo Ballatore, braccio destro del sindaco di Orta Nova, Gerardo Tarantino. Il lavoro portato avanti dal sostituto procuratore del tribunale di Foggia, Anna Landi, e dal procuratore aggiunto Francesca Pirelli, è dettagliato e riporta accuse pesanti per il consigliere comunale, difeso dagli avvocati Francesco Americo e Francesco Paolo Sisto.

Emerge, in particolare, l’assenza di autorizzazione per i servizi di pagamento, in particolare si precisa la mancanza “dell’iscrizione nell’apposito elenco degli istituti di pagamento e senza autorizzazione della Banca d’Italia e della società Poste Italiane Spa” della ditta individuale “Agenzie Poste Private di Ballatore Chiaffredo”. Ballatore avrebbe “offerto servizi di pagamento dei bollettini postali per ‘conto terzi’ inerenti l’imposta Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) dal 4 ottobre 2011 al 18 settembre 2014”.

Inoltre, “in esecuzione del medesimo disegno criminoso, si appropriava delle somme versate dai soggetti privati a titolo di pagamento dell’imposta locale Tarsu atteso che, dopo aver ricevuto l’importo di denaro non lo accreditava sul conto corrente dedicato del Comune di Orta Nova appropriandosi, in tal modo, della somma complessiva di euro 81.352 euro destinata al medesimo Comune”. Per di più, con l’aggravante di “aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera svolgendo, in favore del Comune, il servizio di pagamento dei bollettini postali per conto terzi inerenti l’imposta Tarsu per gli anni 2011 e 2012”.

Persino la qualità dei timbri viene messa in discussione. “In più occasioni, nella qualità già descritta, contraffaceva o faceva uso del timbro contraffatto dell’ufficio postale di Orta Nova apponendolo sui bollettini postati dettagliatamente indicati negli atti dell’indagine. In esecuzione di un medesimo disegno criminoso, si procurava un ingiusto profitto – nei confronti di alcuni cittadini – consistito nell’aver incassato le somme corrisposte dai predetti soggetti relative al pagamento dell’imposta”. Ancora una volta, l’aggravante è quella dell’aver commesso un abuso di prestazione d’opera per la gestione del servizio di pagamento dei bollettini, per “conto terzi”, dal 2012 al 2015.

Archiviata, invece, dalla stessa Procura di Foggia, la denuncia di due cittadini – questa volta analizzati singolarmente e non nel contesto complessivo della totalità dei fatti denunciati – per la particolare “tenuità dei fatti”: si trattava di somme esigue, di poche decine di euro. 


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