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Mafia, Lioi: “Relazione Orta Nova da accapponare la pelle”. E invita tutti ad una “rinascita civica”

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“Qui il Comune è stato sciolto per mafia. La mafia esiste anche a Orta Nova dove c’è almeno un clan. Parlarne in questi territori è difficile. Qui ad esempio c’è il clan Gaeta, un nome che sembra ancora difficile fare”. Così Dimitri Lioi, presidente dell’associazione antimafia “Giovanni Panunzio” in occasione dei festeggiamenti per i 30 anni dell’associazione di volontariato “Misericordia” di Orta Nova.

Con pacatezza ed estrema efficacia, Lioi è andato dritto al centro dei problemi: ad Orta Nova, infatti, c’è una mafia cruenta e affaristica, fortemente alleata con altre realtà criminali della provincia come i Moretti di Foggia. Una mafia in grado di infiltrarsi nella pubblica amministrazione come dimostra il recente scioglimento per mafia del Consiglio comunale, il sesto in Capitanata ad essere raggiunto da tale provvedimento. Criminalità in grado di spaventare anche lo Stato: è di poche ore fa l’arresto di cinque persone per gli attentati ad un agente della squadra mobile di Foggia residente a Orta Nova.

“Io rappresento l’associazione legata al nome di un imprenditore che non volle pagare il pizzo, Giovanni Panunzio ucciso il 6 novembre 1992 – ha aggiunto Lioi -. Quella sera un ragazzo di Orta Nova, Mario Nero, all’epoca 25enne, era a passeggio con il suo cane quando uno dei membri del commando inciampò sul guinzaglio”. Il riferimento è a Donato Delli Carri poi condannato a 27 anni di carcere per aver preso parte all’omicidio dell’imprenditore edile. Di recente un pentito ha confermato il ruolo di Delli Carri nell’agguato spiegando che a premere il grilletto fu però Federico Trisciuoglio, recentemente scomparso dopo lunga malattia.

Il Comune di Orta Nova; nel riquadro, Lioi e il figlio di Panunzio

“Mario vide in tv l’appello del figlio di Giovanni e subito dopo andò in Questura a descrivere la persona che aveva visto. Mario è stato considerato un infame nella sua stessa Orta Nova, definito così anche da un politico locale. Amo questa terra ma ci sono ancora troppe cose che non vanno. C’è troppa mafia. Mario è stato esiliato, costretto a trasferirsi anche a Cuba pur se legatissimo alla sua terra”.

Poi sui recenti fatti ha aggiunto: “È una vergogna che il Comune sia stato sciolto per mafia. Una vergogna che voi ortesi dovete recuperare e risanare. Questa mafia ci è cresciuta in casa e attorno ai piedi. Una vergogna per la cittadinanza tutta. Deve ora partire un movimento di rinascita civica qui a Orta Nova che ha un’antichissima storia, affinché queste vicende non ci siano più. Leggetevi la relazione di scioglimento del Comune di Orta Nova, da accapponare la pelle. Forse peggio di quella di Foggia, il comune capoluogo”.

Lioi ha infine annunciato che il suo impegno nel paese più grande dei 5 Reali siti continuerà anche in futuro: “Torneremo qui per parlare con i candidati sindaci quando ci saranno nuove elezioni. Insieme bisogna sconfiggere omertà e paura. Non succeda più che gli imprenditori paghino il pizzo e che un cittadino come Mario Nero venga dimenticato dai suoi stessi concittadini. Mario è morto di crepacuore per le sofferenze subite. Forse ha fatto anche degli errori ma chi non ne fa. Speriamo che un bene confiscato su questo territorio venga a lui intitolato. Siamo in una terra generosa con grandi potenzialità, non perdete questa possibilità”.

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