Non ci sono notizie da almeno due anni di Djiby Ba, 36enne senegalese, sospettato dell’uccisione di Valentina Tarallo, la ragazza originaria di Orta Nova, morta a Ginevra dove faceva la ricercatrice. Nel 2014 denunciato dall’ex moglie per maltrattamenti, poi sparito nel nulla. Per un paio d’anni le autorità italiane non sapranno più nulla di quell’uomo con doppio passaporto, senegalese per nascita e italiano per matrimonio, scomparso da Cislago e poi finito lontano dall’Italia. E niente del suo passato poteva sapere la giovane Valentina, quando lo ha conosciuto in Svizzera. Un’amicizia, o forse qualcosa in più, interrotta ben presto perché la 29enne non tollerava gelosia, ansia e possessività mostrate dall’africano.
Ora Djiby è in fuga nonostante non ci siano certezze sulle sue responsabilità. Su uno dei suoi due profili Facebook sostiene di essersi trasferito a Ginevra soltanto dallo scorso marzo, ma di certo conosceva Valentina almeno dall’anno scorso, perché il 16 novembre 2015 la ragazza postò una foto in compagnia della sorella sullo sfondo della bandiera francese, dopo gli attentati di Parigi. E Djiby Ba rispose con un commento abbastanza fuori luogo per il momento: “Waw, che bella vita”.
Una storia che ha trovato il tragico epilogo poche sere fa, quando Valentina si è ritrovata il 36enne sotto casa, al buio, dietro un angolo, armato di una spranga di ferro presa da un cantiere vicino, nei giardini dell’ospedale pediatrico che dista meno di 100 metri dalla casa della ragazza. Sabato si celebreranno i funerali della giovane ricercatrice.