Si era detto estraneo ai fatti, ma ora la posizione di Gerardo Tarantino si è aggravata. “Dopo aver letto attentamente il decreto di fermo del pm, devo riconoscere che vi sono elementi molto gravi a carico del Tarantino – dice il suo legale, l’avvocato Michele Sodrio -. Ma è in uno stato psicologico devastato, si è inferto ferite dando testate al muro. Ho trovato una persona in grandissima confusione. Su mio consiglio si è avvalso della facoltà di non rispondere”. Dunque, scena muta del 46enne bracciante agricolo, accusato del femminicidio di Tiziana Gentile, sua conoscente. Il presunto assassino è stato interrogato dal pm Roberto Galli presso il Comando dei carabinieri di Foggia. La vittima, 48 anni, anche lei bracciante agricola, è stata uccisa ieri sera a coltellate nella sua abitazione di via La Bellarte, a Orta Nova. Indagini in corso per risalire al movente.
Galli, intanto, ha emesso un decreto di fermo a carico del presunto omicida, ritenendo sussistenti una serie di gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga e inquinamento probatorio da parte del 46enne Tarantino. Tuttavia, l’indagato continua a dichiararsi innocente e si dispera per essere stato arrestato, a suo dire, ingiustamente. Gli indizi, tuttavia, sono gravi: ci sono diversi testimoni che lo hanno visto sul luogo del delitto proprio all’ora in cui la povera Tiziana veniva assassinata, tra le 15.41 e le 15.49. Ma c’è una testimonianza sopra ogni altra che appare decisiva, quella di un’amica della vittima che era al telefono con la donna assassinata proprio mentre bussava alla porta Gerardo Tarantino. È stata Tiziana a dire all’amica “sta bussando Gerardo Tarantino, ci risentiamo dopo”, e in effetti dopo alcuni minuti la vittima ripeteva all’amica durante un’altra conversazione telefonica “sto parlando con Gerardo, tutto ok”. La testimone ha anche riferito che aveva esortato Tiziana a non aprire la porta (specificando più volte agli inquirenti che il suono udito è stato quello del campanello e non del citofono, ndr) in quanto positiva al Covid. In seguito, avrebbero dovuto risentirsi ma quella telefonata Tiziana non l’ha potuta fare.
La testimone – si legge nel decreto di fermo a carico del sospettato – ha dichiarato che la frequentazione tra la Gentile e Tarantino era “solo lavorativa”. Mentre alla domanda su chi fosse Tarantino, la donna ha affermato: “È un personaggio abbastanza particolare, dalle cose che fa alle cose che dice. Non credo sia una persona perbene“. Relazione sentimentale tra i due? “No, è da escludere. Siamo come sorelle, l’avrei saputo. È una cosa da escludere”. Dal documento emerge che Tarantino indossava il giubbotto dell’associazione dei carabinieri, salvo poi toglierselo poco prima di essere intercettato dai militari dell’Arma sulle scale del condominio in cui si è consumato il femminicidio.
Alcuni vicini della vittima avrebbero visto l’uomo uscire dal portone e avvicinarsi ad un’auto Fiat Tipo color oro. Dopo aver maneggiato vicino al portabagagli si sarebbe allontanato, per poi ritornare nel palazzo di Via La Bellarte, affannato, tentando di riaprire l’abitazione scenario del delitto. Non riuscendovi, si sarebbe di nuovo dileguato. I vicini, nel frattempo, avevano allertato i carabinieri, dopo aver sentito una donna chiedere aiuto e poi un tonfo. Giunti sul posto, i militari hanno incrociato Tarantino nell’edificio. L’uomo, sconvolto, urlava “Aiutatela, aiutatela!”. E ancora: “Sono vostro collega, ero da Tiziana per le buste paga”. In poche ore, l’attenzione degli inquirenti si è però concentrata proprio sul bracciante 46enne, con ferite da taglio e un dito quasi lacerato. Tra l’altro, come detto, uno dei vicini lo aveva visto precedentemente uscire dal portone con un giubbotto dell’associazione Carabinieri e lo aveva riconosciuto.
Le testimonianze di figlia e sorella della vittima
La figlia maggiore della vittima, sentita dagli investigatori, ha dato una versione diversa da quella dell’amica della Gentile, soprattutto sui rapporti tra la donna e il suo presunto carnefice: “Mia madre conosceva Tarantino perché in passato era amica della moglie, anche collega fino ad un anno fa. Ricordo che in passato, quando i miei genitori erano sposati (sono separati da circa due anni, ndr), Tarantino e la moglie uscivano frequentemente con i miei genitori. Le due donne, mia madre e la moglie dell’indagato, si sono allontanate anche se non so perché, circa un anno fa. Mia mamma mi riferiva solo che Gerardo Tarantino si creava realtà che non esistevano”. E ancora, “Valentina ipotizzo sia succube del marito. Credo non frequentasse più mia madre su imposizione del marito”.
“Tarantino? Lo conosco solo perché era amico di mio padre. Faceva post ridicoli sui social, sgrammaticati”. Dopo l’uccisione della donna, l’uomo avrebbe persino contattato la figlia di Tiziana Gentile: “Oggi pomeriggio (il giorno del femminicidio, ndr) una collega mi ha riferito che si era recato sul mio posto di lavoro a Carapelle per ottenere il mio numero di telefono dicendo che mia madre aveva bisogno di aiuto. Poi mi ha contattato per dirmelo a voce: “Tua madre ha bisogno di aiuto, c’è l’ambulanza sotto casa”. Rispondendo alle domande degli inquirenti, ha poi aggiunto. “Astio tra lui e mia madre? Lei forse ha pubblicato qualcosa che a Tarantino potrebbe aver dato fastidio. Lui spesso, sui social, esprimeva sentimenti di odio verso terzi senza specificarne i nomi. Ha più volte pubblicato post sui miei genitori che poi la moglie di Gerardo cancellava. Qualche mese fa, ha pubblicato un post con riferimento a mio padre con una frase dispregiativa in dialetto. In altra occasione, faceva riferimento a donne tradite, uomini maiali e al fatto che lui amasse solo la moglie. Scriveva anche che avrebbe ucciso per il bene di sua moglie”. La sorella della vittima ha invece dichiarato che Tiziana le aveva “confidato di aver avuto problemi con una coppia: Gerardo e la moglie. L’uomo pubblicava post ambigui contro Tiziana e una sua amica”.
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L'articolo “Tarantino scriveva post contro i miei genitori”. Dalle testimonianze emerge l’astio del sospettato nei confronti della vittima. “Non era una persona perbene” proviene da l'Immediato.