Sono due gli elementi che spiccano più d’ogni altro nella tornata elettorale di Orta Nova: il flop del sindaco Gerardo Tarantino e il rinnovamento generale del Consiglio comunale, con l’ingresso di molti giovani che hanno rottamato alcuni storici inquilini (Lorenzo Annese e Pasquale Ruscitto tra gli altri). Il primo cittadino, che ha gestito la città di 18mila abitanti con un bilancio di oltre 20 milioni di euro per 5 anni, e 22 opere sul groppone (di cui molte concluse nel periodo elettorale), è imploso sotto il peso delle sue scelte.
Il ballottaggio tra Antonio Di Carlo (civico con il supporto dell’assessore Raffaele Piemontese) e Mimmo Lasorsa (centrosinistra con il sostegno “esterno” dell’ex sindaco Pd Iaia Calvio, mai in buoni rapporti con le ultime segreterie provinciali), è il segnale tangibile della voglia di voltare pagina. Con un dato su tutti, qualsiasi sia l’esito del 9 giugno: una frotta di giovani (preparati ma senza esperienza amministrativa) invaderà Palazzo di città. Segnale di un fermento incalzante che dà speranza di rinnovamento dopo anni di immobilismo nel turnover politico.
Al ballottaggio, tuttavia, l’ago della bilancia sarà rappresentato dai candidati consiglieri del sindaco uscente, liberi di accasarsi dopo il rompete le righe dell’ex generale dimezzato dalle cannonate del fuoco amico prima e dell’elettorato poi. “Quello che è successo rappresenta il punto di svolta per questa comunità, adesso bisognerà concretizzare il risultato facendo le scelte giuste”, commenta l’assicuratore Di Carlo. Lasorsa, medico di Pronto soccorso, annuncia che dialogherà con tutti, cercando di ragionare anche con chi si stente rappresentato dal Movimento 5 Stelle (parte residuale, visto che non è riuscito ad esprimere nemmeno il candidato sindaco). “Tutti hanno fatto fatica a metter su le liste – commenta il candidato del centrosinistra -, noi siamo partiti in ritardo, tre mesi prima del voto, per questo ritengo che il nostro risultato sia clamorosamente positivo”. E pensare che i due contendenti per la poltrona, fino a qualche tempo fa (alle Regionali) andavano a braccetto. Poi le strade si sono separate al bivio delle amministrative. “La nostra forza è la capacità di dialogo e la presenza costante fra la gente”, ha chiosato Dicarlo. Quello che forse è mancato negli ultimi 5 anni.
Tarantino ha la sua idea. “Sono stato tradito dai miei, con il centrodestra unito avremmo vinto al primo turno. Ora ognuno si faccia un esame di coscienza”. E per il ballottaggio annuncia: “Io starò fermo, gli altri sono liberi di fare ciò che vogliono”. “Dalla mia avevo una esperienza amministrativa che gli altri non hanno, ora spero che siano all’altezza, per il bene di Orta Nova – chiosa -. Ho completato 22 opere, e molti altri cantieri sono pronti (strutture sanitarie, loculi, pubblica illuminazione, ecc.). Ora raccoglieranno i frutti del mio lavoro. Per quel che mi riguarda, farò un’opposizione dura, seria e matura”. Tra gli scanni però non troverà un clima confortevole. La valanga dei trentenni che ha messo in soffitta una parte degli ultimi 20 anni di politica locale sarà pronta a cambiare l’orientamento della bussola della macchina amministrativa. Qualsiasi sia l’esito del 9 giugno.
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