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Channel: Orta Nova – l'Immediato
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Boom di arresti a Orta Nova, incastrati “La Piovra” e i suoi sodali. Le intercettazioni

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Ben organizzati e spregiudicati. Pronti a tutto per arricchirsi sempre di più. I carabinieri hanno messo fine alle gesta di un gruppo criminale con sede a Orta Nova, capeggiato da Leonardo Russo, 41enne ortese che si autoproclamava “La Piovra” (per questo l’operazione dei carabinieri è stata intitolata “Octopus”, ndr). “Sono come un piovra – dice l’uomo in una conversazione captata dai militari -, abbraccio tutti i reati”. Rapine, furti ed estorsioni erano le specialità della casa della banda che tra febbraio e maggio 2015 ha messo a segno 12 colpi. Abitazioni di privati cittadini (molti anziani) nel mirino di Russo e soci. “Commettevano furti in casa accettando il rischio che potessero tramutarsi in rapine – ha detto stamattina in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri, Marco Aquilio -. Durante le operazioni criminali, era costante il contatto tra ladri e pali che in diretta telefonica coordinavano le attività monitorando l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. “Qui ci abita un anziano – dice uno -. Di sicuro i soldi saranno nascosti sotto il materasso”.

Nel corso delle indagini sono stati operati 6 arresti in flagranza di reato e sequestrate varie armi oltre a circa 250 grammi di hashish. Parte della refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. Tutto era partito a seguito di un furto di armi commesso in un’abitazione per cui era stato arrestato Angelo Santoro, anche lui in flagranza di reato. Da quel furto, mediante moderne attività tecniche e servizi tradizionali di osservazione, controllo e pedinamento, si era potuti giungere all’identificazione degli autori di altri reati. Gli indagati pianificavano i furti nelle abitazioni con sopralluoghi, ricerche informative sulle persone da derubare, distinzione dei ruoli tra autore materiale e “palo” e, infine, successiva ricettazione della refurtiva. Il furto che solitamente si consumava in pochi attimi, aveva come fine quello di raccogliere denaro liquido, gioielli, orologi, libretti postali, bancomat e relativi Pin e quant’altro da monetizzare velocemente. Poi in un “Compro Oro” di Orta Nova la ricettazione della merce per la quale i titolari dell’attività sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. 

Le intercettazioni

Queste alcune frasi captate durante i furti: “Oh hai aperto?” “Sono duri, aspetta!” “Adesso datti da fare, non ti stare tre giorni che quello è legno marcio”. E ancora: “Come stanno i fatti? È tutto a posto?” “Si però fammi fare un’altra botta!” “Meh, vedi bene tagliò, ancora trovi qualche busta: vedi bene che quello è vecchietto, sotto il materasso!”

“Ma stanno televisioni e cose buone? Meh però datti da fare, vedi bene sopra l’armadio, sotto l’armadio, sotto il comò e fa subito e tieni il telefono a portata di mano. Vedi se trovi qualche banconota, qualche bancomat, vedi che deve stare pure il codice, poi vediamo insieme. Prendi tutte le carte!”

“Cavalli di ritorno”

Il gruppo era dedito anche ai “cavalli di ritorno” sulle auto rubate concordando il prezzo dell’estorsione con le vittime che, rassegnate e compiacenti, rinunciavano a sporgere denuncia. “Delle vere e proprio trattative” – fanno sapere i carabinieri.

Armi

La disponibilità di armi da parte del gruppo è stata provata grazie al rinvenimento e al conseguente sequestro, nel corso di una perquisizione in un podere nelle campagne di Ordona, di 4 fucili da caccia di cui uno a canne mozze, una pistola a tamburo, 5 repliche di pistole e varie munizioni. In quell’occasione venne arrestato Angelo Cordisco.

Proprio per la pericolosità della “squadra criminale”, la Procura, già il 5 maggio 2015, aveva emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Leonardo Russo, Vincenzo Buonavita e Ruggiero Barbaro per lesioni personali e rapina ai danni di un 84enne di Orta Nova per sottrargli la pensione. 

Le botte al titolare del bar

Proprio Russo, Buonavita e Barbaro erano stati fermati per la tentata rapina a un bar di Orta Nova. Il colpo era fallito perchè la vittima avvisò i carabinieri mettendo in fuga i malviventi. Ma questi ultimi, non contenti, ritornarono in quel bar per una vera e propria spedizioni punitiva. Lanciarono anche una sedia contro la vittima poi gli chiesero i “danni” per il mancato guadagno della rapina andata male. 

Il gruppo agiva sprezzante del pericolo e nonostante molti dei componenti fossero sottoposti a domiciliari o obbligo di firma. Insomma, nulla li fermava nella loro ascesa criminale sul territorio di Orta Nova.

Il ruolo dei fratelli Gaeta

Dalle indagini è emerso il ruolo di primo piano di Francesco Gaeta e del fratello Andrea, il primo in carcere il secondo con obbligo di presentazione alla P.G. A Francesco Gaeta le vittime dei reati si rivolgevano per ottenere la restituzione delle auto rubate mentre i sodali del gruppo ricevevano da lui le commissioni dei furti stessi. Da Andrea Gaeta si recavano gli autori dei furti per ricettare la refurtiva

Tutti gli arrestati

Carcere per Leonardo Russo, classe ’76 di Orta Nova, Vincenzo Buonavita, classe ’81 di Orta Nova, Ruggiero Barbaro, classe ’96 di Orta Nova e Francesco Gaeta, classe ’58 di Orta Nova.

Domiciliari per Angelo Pallotta, classe ’81 di Orta Nova, Riccardo Mennuti, classe ’82 di Orta Nova, Michele Cetrulo, classe ’96 di Orta Nova, Nunzio Del Vento, classe ’68 di Orta Nova e Gianpaolo Ciaffa, classe ’84 di Ordona. Altri due per i quali sono stati disposti i domiciliari, sono tuttora ricercati.

Infine, obbligo di presentazione alla P.G. per Daniele Pio Carlucci, classe ’86 di Orta Nova e Andrea Gaeta, classe ’71 di Orta Nova. Obbligo di dimora nel comune di Cerignola per Daniele Russo, classe ’83 di Cerignola e per il suo concittadino, Vincenzo Scalzo, classe ’79.


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